Governo ombra: I documenti segreti degli USA sull'Italia degli anni di piombo by Maurizio Molinari

Governo ombra: I documenti segreti degli USA sull'Italia degli anni di piombo by Maurizio Molinari

autore:Maurizio Molinari [Molinari, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: History, Europe, Italy
ISBN: 9788858625217
Google: F1TbMXzMs7QC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-03-19T23:00:00+00:00


Sono le Br ad avere l’iniziativa

Con il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, le Brigate rosse «hanno rimosso dall’Italia una figura politica decisiva e sono divenute una seria minaccia all’ordine pubblico» ma «non sono riuscite a mettere a segno un duro colpo contro il cuore dello Stato né hanno fiaccato gli attuali equilibri di governo» e, dunque, «è prevedibile che la cooperazione fra Dc e Pci continuerà fino alle elezioni di dicembre»: è questa la sintesi delle «conseguenze politiche» che gli analisti americani a Roma trasmettono a Washington il 15 maggio, avanzando la previsione che «un eventuale nuovo grave attacco delle Br allo Stato porterebbe a invocare la formazione di un governo di emergenza» con l’inclusione a pieno titolo del Pci di Berlinguer per la prima volta dal Dopoguerra. Sebbene dunque «restino molti interrogativi sulla direzione che prenderà la Dc, la successione a Leone e le relazioni con il Pci», via Veneto ritiene che «è possibile fare alcune valutazioni preliminari» sull’impatto politico del delitto Moro.

Il primo aspetto è che le Br «hanno tanto perso che vinto», perché se politicamente «hanno subito uno smacco» non riuscendo ad allontanare il Pci dalla Dc, fallendo nell’intenzione di rafforzare l’estrema sinistra e di provocare un’ondata di repressione politica, dall’altro hanno registrato «un’innegabile vittoria togliendo dalla circolazione il leader politico più influente della nazione, dimostrando di poter operare impunemente, surclassando i servizi di sicurezza in ogni fase della partita e infondendo nel Paese un senso di impotenza davanti al terrorismo», senza contare il «prestigio internazionale ottenuto» e l’essere riuscite a «immobilizzare il governo per quasi due mesi». La conseguenza è che adesso «sono le Br e non le autorità dello Stato ad avere l’iniziativa», come conferma il fatto che «nell’ultimo mese hanno sparato a otto persone – Moro escluso – e dato fuoco a tre importanti industrie». Da qui la conclusione che «un nuovo rapimento o assassinio di un importante leader politico potrebbe seriamente destabilizzare il governo». Tuttavia nulla di tutto ciò accadrà, e l’omicidio di Moro segnerà anzi l’inizio della fine delle Br.

Intanto – prosegue la nota – l’esecutivo di Andreotti «appare rafforzato» dalla convergenza fra Dc e Pci avvenuta sulla linea della fermezza contro il terrorismo e dunque «l’attuale formula politica appare stabile» anche per il «fallimento del tentativo di Bettino Craxi di dividere Dc e Pci». È una situazione che via Veneto vede proiettata verso «le elezioni presidenziali» per decidere chi a fine anno dovrà succedere a Giovanni Leone. «Al momento non c’è un favorito», sebbene «Fanfani, Andreotti e Zaccagnini sono tutte possibilità per la Dc», mentre fra i laici «La Malfa viene considerato troppo vecchio e imprevedibile e i socialisti non hanno un buon candidato». Dunque «nei prossimi sei mesi, fino a quando il Presidente della Repubblica verrà eletto, prevediamo un periodo di relativa calma politica» dalla quale potrebbe anche emergere il nome del nuovo inquilino del Quirinale.



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